Progettazione, fornitura, installazione e manutenzione impianti di proiezione e sonoro cinematografico

A TUTTI I GENTILI CLIENTI

INFORMATIVA SUL CORRETTO FUNZIONAMENTO E MANUTENZIONE PREVENTIVA DEI PROIETTORI DIGITALI

Girando quotidianamente per le cabine mi stò rendendo conto che troppo spesso gli impianti digitali vengono trascurati e trattati come se fossero i vecchi proiettori a pellicola.
La differenza è che i vecchi proiettori a pellicola, se trascurati, rompevano e rigavano la pellicola, che dopo qualche giorno veniva sostituita da una nuova, o al massimo creavano problemi facilmente risolvibili alla lettura del suono.
Gli impianti digitali, invece, richiedono un trattamento molto più attento, pena non solo malfunzionamenti, ma veri e propri guasti oltre che una sostanziale diminuzione della vita utile dell’apparecchiatura stessa.
Considerando che i ricambi di queste apparecchiature sono molto costosi (anche diverse migliaia di euro), è nell’interesse dei gestori stessi evitare in tutti i modi possibili che queste si guastino per incuria o scarsa attenzione nella pulizia e manutenzione.

PARAMETRI DI FUNZIONAMENTO DEGLI IMPIANTI DIGITALI

I proiettori digitali e i server sono apparecchiature che includono parti molto delicate, quali processori ed elettronica molto sofisticata, e quindi molto sensibili a parametri di funzionamento quali temperatura ambiente, polvere, umidità e sbalzi elettrici.

La temperatura ambiente consigliata per il corretto funzionamento di queste macchine (indipendentemente da marca e modello) và da un minimo di 15° a un massimo di 25°.
Sotto ai 15°, all’accensione della lampada, il proiettore subisce uno sbalzo termico veloce e rilevante che alla lunga provoca sicuramente malfunzionamenti e guasti alla parte elettronica.
Allo stesso modo, temperature ambiente al di sopra dei 25° provocano surriscaldamenti con gli stessi fatali risultati.
Questi dati sono da considerarsi relativi alle 24 ore del giorno, in quanto lasciare le apparecchiature al di sotto dei 15° o al di sopra dei 25° quando sono spenti, non lascia il tempo di portarli alla temperatura corretta prima dell’accensione. Immaginiamo una cabina che scende a 7-8° d’inverno oppure sale a 35-36° d’estate. Ci vorrebbero molte ore per riportare le macchine dentro ai parametri corretti prima di poterle accendere.
Un grosso contributo al mantenimento delle temperature di funzionamento corrette è l’efficienza del dispositivo di estrazione dell’aria esausta della lampada, ed in particolare del condotto di uscita dalla cabina. Purtroppo spesso questo è sottovalutato, inefficente e/o insufficiente.

Bisogna considerare inoltre che il controllo della temperatura e dell’estrazione hanno un effetto molto importante e benefico sulla vita delle lampade e quindi le giuste condizioni comportano un notevole beneficio economico.

L’umidità dell’ambiente è consigliabile che sia più bassa possibile, e comunque sempre al di sotto del 50%.
L’umidità, in particolar modo, è causa di ossidazione dei contatti elettrici (il proiettore e il server ne sono pieni) che causano non tanto guasti ma ripetuti e seccanti malfunzionamenti che comunque costringono a sospendere gli spettacoli.
Alla lunga, i contatti ossidati potrebbero arrivare a non essere più risolvibili rendendo inutilizzabile l’apparecchiatura.

La polvere è un altro grandissimo nemico di queste apparecchiature. Infiltrandosi all’interno può contribuire a creare falsi contatti e ossidazioni nella parte elettrica, e causare danni molto seri (e costosi) nella delicatissima parte ottica.
Normalmente i proiettori sono muniti di filtri che riducono la polvere immessa. È buona norma controllarli e cambiarli periodicamente (compito dei proiezionisti). Però in un ambiente troppo polveroso anche il cambio più frequente dei filtri (che comunque sono costosi) non è sufficiente per proteggere le delicate parti interne dall’infiltrazione di polvere.
Soprattutto la parte ottica risente della polvere e, anche quando non si arriva a veri e propri guasti, i depositi di polvere causano opacizzazioni, e quindi perdita di resa luminosa e di contrasto.

Il guasto classico che può essere causato l’eccesso di temperatura sommato alla polvere è quello della rottura dei pixel (singoli, strisce o addirittura fasce), risolvibile solo con la sostituzione dell’intero Light Engine DLP, operazione tra le più costose: oltre una decina di migliaia di euro.
Nei server, l’eccesso di polvere causa guasti e accorcia sensibilmente la durata degli Hard Disk.

Anche la presenza di disturbi e sbalzi nell’impianto elettrico è causa di malfunzionamenti e guasti, ma è facilmente risolvibile con l’installazione di un gruppo di continuità (UPS) che ha il duplice scopo di salvaguardare la parte elettronica e mantenere alimentata la macchina anche in caso di brevi mancanze di corrente (in questo caso la lampada si spegne ma il sistema di sicurezza blocca la playlist, accende le luci in sala e chiude la serranda).

In mancanza di cura le macchine sembreranno funzionare in modo regolare e i danni non saranno evidenti subito ma solo dopo qualche anno dall’installazione; purtroppo, quando l’epidemia sarà evidente, sarà troppo tardi…
Le indicazioni sopra descritte sono valide per qualsiasi marca e/o modello di proiettore e server. Chi dice che un particolare modello è immune da questo tipo di problemi dice il falso: non esiste appareccchiatura che sopravviva a lungo in un ambiente ostile sopratutto se sottoposta ad incuria.

CONSIGLI PER UN BUON AMBIENTE

Per il controllo della temperatura si consiglia di installare un condizionatore a pompa di calore; cioè di quelli che scaldano d’inverno oltre che raffreddare d’estate, in modo da impostare le temperature minima e massima per poterle mantenere dentro al range indicato durante le 24 ore.
Il condizionatore normalmente funziona automaticamente anche da deumidificatore e inoltre filtra l’aria dell’ambiente, contribuendo così a mantenere un ambiente più idoneo.

Verificare che l’estrazione dell’aria sia adeguata, se è così il funzionamento del proiettore non farà aumentare la temperatura ambiente rendendo il compito del condizionatore più facile ed economico.
Perché l’estrazione sia efficiente è necessario che dall’esterno entri una quantità d’aria uguale a quella che l’aspiratore espelle (sembra logico e banale ma purtroppo spesso non si compie), e quindi è necessario che in cabina ci sia un’apertura verso l’esterno, munita di filtro e della superficie adatta a questo scopo.
Ho verificato spesso che, tramite il tubo dell’estrazione, soprattutto a macchina ferma, rientra aria dall’esterno. Questo è molto pericoloso, soprattutto d’inverno, perché l’aria fredda che rientra appena la macchina si è fermata (ed è calda) provoca condensa e danni da ossidazione molto seri. Inoltre, l’aria che rientra dall’esterno porta con se polvere e sporco. In questo caso è necessario installare una valvola a farfalla sul tubo di uscita dopo l’estrattore.

La prima regola per limitare la polvere nell’ambiente è di NON aprire porte e finestre. Infatti questo farebbe entrare una notevole quantità di polvere dall’esterno.
La seconda regola è quella di mantenere il locale cabina il più possibile sgombero da cose inutili (la polvere si annida in mezzo al disordine, alle scaffalature e al materiale “stoccato”), rendendo impossibile una pulizia a fondo e rimettendo in circolo la polvere nascosta. Una volta svuotato il locale da tutto quello che non è indispensabile, sarà finalmente possibile pulirlo e mantenerlo pulito, usando solamente aspirapolvere e panni antistatici in modo da raccogliere la polvere invece che spostarla.
E’ assolutamente vietato l’uso di scope e compressori.
Consiglio una pulizia a fondo con cadenza minima settimanale, mentre i filtri dovranno essere controllati mensilmente ed eventualmente sostituiti dal proiezionista.

CONCLUSIONI

Seguendo queste semplici ed economiche regole (un condizionatore costa meno del 2% del valore dell’impianto e la pulizia non costa niente), si allungherà al massimo la vita delle apparecchiature, e soprattutto si ridurrà dell’80% la probabilità di guasti e malfunzionamenti, quindi con grande risparmio economico.
Allo stato attuale, dopo diversi anni e centinaia di macchine installate, queste considerazioni sono supportate da dati reali, verificati e quindi molto attendibili. Abbiamo già evidenza del fatto che nelle cabine più pulite, ordinate e ben mantenute i proiettori hanno un tasso di malfunzionamenti e guasti inferiore alla media.

Consiglio i gestori di dare indicazioni precise ai proiezionisti riguardo alle procedure, tempistiche e turni per la regolare pulizia delle cabine, verificando di persona che questa venga effettuata in modo efficace e sanzionando i proiezionisti nel caso non seguissero le indicazioni (una lettera di richiamo disciplinare può essere molto efficace visto che alla terza il dipendente è passibile di licenziamento).
Non dimentichiamoci che queste attrezzature sono state acquistate con grossi investimenti, il più delle volte non possibili senza l’aiuto dei contributi pubblici (questo però non deve sminuire il valore dell’investimento) e sono state consegnate ai proiezionisti per il corretto uso e manutenzione, e nel caso di mancanza di cura, questi si rendono direttamente responsabili di veri e propri danni economici e morali (verso la proprietà ma anche verso lo spettatore), del tutto ingiustificati e assolutamente evitabili, quindi gli stessi saranno pienamente passibili di azioni disciplinari.

Ora che le garanzie stanno per scadere, consiglio a tutti i gestori di pensare seriamente ad una estensione della garanzia messa a disposizione da tutte le case costruttrici. Se questa è ritenuta troppo costosa, soprattutto per chi fa un uso degli impianti più saltuario, almeno un’assicurazione per danni elettrici e atmosferici che renderà meno “dolorose” le costose riparazioni.
Alcune compagnie di assicurazione dispongono di una polizza chiamata “per dotazioni tecnologiche” originariamente dedicata a tutta la parte informatica delle grandi aziende e a cui gli impianti digitali sono paragonabili.
E’ auspicabile che le associazioni di categoria (AGIS, ACEC, etc.) si attivino per fare accordi specifici in tal senso con le compagni assicurative.

Di molto aiuto sono i contratti di teleassistenza, sopratutto quelli che prevedono il monitoraggio in tempo reale delle apparecchiature, per prevedere e prevenire con anticipo eventuali guasti.

Concludo col far notare che tutte queste attenzioni, pur rivolte ad aumentare la durata, l’efficienza degli impianti e la loro economicità di esercizio, anche se a prezzo di una minor mole di lavoro per il sottoscritto, devono essere pensate primariamente per una maggior soddisfazione e rispetto verso lo spettatore (pensiamo al grande imbarazzo di chi deve rimborsare i biglietti e mandare a casa gli spettatori), e sappiamo bene che uno spettatore soddisfatto tornerà sicuramente con immenso vantaggio per tutti, mentre uno spettatore insoddisfatto non solo non tornerà ma si presterà anche per una pubblicità negativa.

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